In Costa Verde, alla scoperta di un angolo di Sahara in Sardegna, ma non solo…
La vera Sardegna non è la Costa Smeralda.
Quante volte lo hai sentito? È la verità! Porto Cervo, Porto Rotondo, Romazzino, Cala di Volpe – la lista potrebbe continuare – sono sicuramente località meravigliose ed esclusive, ma se vuoi vivere la vera essenza dell’Isola devi spostarti più a sud. Noi oggi ti consigliamo la Costa Verde, il litorale che si estende per 50 km a partire dal Golfo di Oristano, ed esattamente sul Mar di Sardegna, compreso tra i Comuni di Arbus, Fluminimaggiore e Buggerru.
Un luogo unico nel suo genere.
Chi lo visita, avverte un senso di straniamento, non riesce a capire dove si trova… in Sardegna o in Africa? Proprio così, a rendere unico questo territorio è la presenza di un ecosistema unico nel suo genere che custodisce un mare dalle acque cristalline, con dune sabbiose come in un deserto e, a coronamento, una vegetazione costituita da profumatissimi arbusti mediterranei: lentischio, ginestra, corbezzolo e ginepro, la cui presenza ha dato il nome a tutta la località. La presenza di quest’area desertica ha portato a definire la Sardegna un microcontinente proprio per la presenza di ambienti così diversi tra loro: mare, montagna e deserto, un unicum in Europa.
Ma cosa non perdere in Costa Verde?
Di sicuro una meta obbligatoria sono le Dune di Piscinas, costituite da sabbia dorata e finissima e alte fino a 60 metri. Sembra di trovarsi in un “Sahara in miniatura”, il risultato è un luogo magnifico dove ci si può davvero sentire un tutt’uno con Madre Natura. Per chiudere in bellezza, non resta che dirigersi verso la spiaggia di Pistis, che stupisce per due chilometri di sabbia chiarissima, alte dune circondate da ginepri e numerosi esemplari di macchia mediterranea. Stesso fascino selvaggio lo regalano le spiagge di Marina di Arbus, Funtanazza, Scivu e Cala Domestica. Ultima meraviglia la spiaggia Pan di Zucchero con i Faraglioni dell’insenatura di Masua. Gli appassionati di arrampicata possono scalare il faraglione alto 133 metri – il più alto del Mediterraneo – che spicca nella suggestiva cornice della Costa accarezzata dal vento e dalle meravigliose acque turchesi. I quattro faraglioni di Masua sono composti da calcare cambrico. Di fronte all’isolotto si affaccia, magicamente sospeso a metà della parete rocciosa a strapiombo sul mare, lo sbocco del tunnel minerario di Porto Flavia. Questa è l’estremità più visibile di un avveniristico complesso di gallerie sotterranee che terminano in una costruzione scolpita nella scogliera a inizio XX secolo. La Costa Verde e, più in generale, la vita dell’Iglesiente, sono stati profondamente segnati dall’attività mineraria. Sul finire del XIX secolo, infatti, la miniera di Masua era una grande realtà estrattiva. Oggi il complesso che comprende abitazioni situate su vari dislivelli, scuola, ospedale, chiesa e laboratori, è un villaggio fantasma, tappa del cammino minerario di santa Barbara e parte del parco geominerario della Sardegna, riconosciuto patrimonio dall’UNESCO.
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